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    Presente e Futuro del Commercio su Area Pubblica

    Fabrizio
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    Presente e Futuro del Commercio su Area Pubblica Empty Presente e Futuro del Commercio su Area Pubblica

    Messaggio Da Fabrizio Ven 8 Mar 2013 - 18:56

    Dall'assemblea A.N.V.A di Firenze le linee guida su come sarà il presente ed il futuro del nostro lavoro.

    Il documento originale è scaricabile per tutti Clikkando Qui

    Toccati vari argomenti che sintetizzo qui di seguito:-

    I MERCATI: LA CONSISTENZA E L'IMPORTANZA DEL SETTORE
    L'azienda ambulante per i numeri che rappresenta nel tessuto economico del nostro territorio, Provinciale e Regionale, e più in generale su quello Nazionale, ne costituisce una componente essenziale sia dal punto di vista della produzione di ricchezza che dell'occupazione che crea.
    Attraverso la nostra presenza, nei mercati rionali, settimanali e giornalieri, garantiamo un servizio insostituibile alle fasce più deboli della popolazione, che non possono usufruire dei servizi tradizionali che necessitano di spostamenti automobilistici, e paradossalmente in un momento di grave crisi ed impoverimento della popolazione quale quello attuale garantiamo un'opportunità di acquisto più economica, ed un elemento importante di calmierizzazione dei prezzi.

    TUTELARE IL PRESENTE E GUIDARE AL FUTURO LE IMPRESE SU AREA PUBBLICA DIFESA DEI DIRITTI E DELLA DIGNITA' DELL'AZIENDA SU AREA PUBBLICA
    Vi è la percezione, talvolta, di non aver raggiunto la piena dignità di essere imprese a tutti gli effetti, ed invece da diversi anni, ed oggi ancor di più, esercitare il lavoro di commerciante su area pubblica significa fare impresa a tutto tondo, investire e rischiare come tutte le altre aziende, ottemperare agli stessi obblighi e quindi avere pari dignità.
    non siamo un accessorio pittoresco o un elemento da usare per implementare iniziative che hanno finalità completamente diverse.
    Vogliamo ricordare che il nostro lavoro si fonda su regolari autorizzazioni, e che il nostro settore è da sempre quello più liberalizzato, in quanto non esiste nessun tipo di contingentamento numerico né sul numero delle autorizzazioni né sul numero dei mercati, i quali sono stabiliti da decisioni delle Pubbliche Amministrazioni ed il relativo accesso è libero determinato da bandi pubblici.
    Troppo spesso, ancora oggi, si considera il lavoro su area pubblica un qualcosa di provvisorio, che si può sospendere, interrompere o addirittura annullare.
    i controlli, e talvolta le vessazioni a cui le nostre aziende sono sottoposte non possono e non devono convivere con una quasi assoluta tolleranza dell'abusivismo commerciale, che da anni ed in modo sempre più importante sta minando il nostro settore.
    Non è concepibile che i centri storici delle città, i mercati, le fiere, le iniziative promozionali debbano vedere sistematicamente accanto ad attività regolarmente autorizzate e controllate, intere aree delle nostre vie e della nostre piazze occupate da venditori abusivi, addirittura in luoghi interdetti allo stesso commercio ambulante.
    L'introduzione del DURC è l'ultima prova del nostro operare, e se da una parte questo diviene garanzia di una concorrenza leale, dall'altra costituisce in ulteriore adempimento per le aziende, ma soprattutto diviene un elemento di equità i cui effetti si riverberano su tutta la collettività.

    INTERVENTI SULLA FISCALITA'
    Da tempo però, ed in quest'ultima fase in modo ancora più marcato, come ad onor del vero tutta la piccola impresa, siamo vessati da un'imposizione fiscale generale e locale che sta divenendo insostenibile, oltre ad una azione, trasversale agli schieramenti politici che individua nel settore del piccolo commercio in generale la maggiore fonte di evasione e di speculazione sui prezzi. Per quanto riguarda le scelte del futuro governo è fondamentale supportare le nostre strutture nazionali nella battaglia per un fisco più equo, che significa revisione degli studi di settore che tengano conto ali'attuale congiuntura economica, eliminazione dello scontrino fiscale, che purtroppo indipendentemente dalle disposizioni redatte a suo tempo esiste ormai solo per il piccolo commercio, e che si limita ad essere uno strumento capace di produrre solo sanzioni. Vi sono poi i tributi locali, che per una serie di motivi rischiano di aumentare in modo importante da un anno all'altro, soprattutto per quanto riguarda la tassa di occupazione per il suolo pubblico e la tassa o tariffa sullo smaltimento dei rifiuti.

    LINEE GUIDA PER IL FUTURO: QUALIFICAZIONE E INNOVAZIONE DEI MERCATI
    Il commercio su area pubblica, sta attraversando come tutto il comparto una fase di profonda trasformazione, dovuta alle mutate esigenze del mercato, alla novità legislative avvenute in questi ultimi anni, alla presenza sempre maggiore di operatori extracomunitari, alle mutate dinamiche di acquisto dei consumatori. , l'esasperata liberalizzazione degli ultimi anni, che ha decretato la scomparsa dei settori merceologici e la semplice differenziazione fra food e non food sta danneggiando in modo pesante i mercati, e se da un lato è importante riaffermare l'esigenza di una precisa professionalità per chi si appresta a fare questo lavoro, dall'altro è altrettanto importante riqualificare le aree mercatali dal punto di vista dell'offerta merceologica. Questa tendenza a marginalizzare la categoria dei "precari" che si possono definire strutturali, rappresenta una novità importante anche per le politiche dell'ANVA, e necessita di rafforzare ancor di più la volontà di tutelare e dare prospettive alla categoria attraverso scelte che garantiscano ed affermino la dignità e la professionalità dell'operatore su area pubblica, lo spessore e l'immagine necessariamente diversa di un'azienda che investe sul proprio futuro attraverso investimenti importanti con rischi maggiori di chi sistematicamente si improvvisa.
    Dovremo prendere atto della nuova normativa, che presto sarà introdotta, derivante dall'Intesa Stato Regioni sull'applicazione della direttiva Bolkestein, che pur mantenendo il criterio delle presenze per l'assegnazione dei posteggi "alla spunta" di fatto non considera questo tipo di priorità in casi di assegnazione tramite bando di posteggi in mercati o fiere esistenti premiando invece l'anzianità di impresa.
    Un altro elemento di riqualificazione del settore è quello della rivisitazione dei vari piani Comunali del commercio su aree pubbliche, ovvero l'analisi puntuale e precisa di tutte le raltà mercatali presenti nei vari territori, al fine di razionalizzare l'offerta e di analizzare i plateatici relativamente ai posteggi vuoti, che pur essendo inseriti nelle piante organiche, risultano liberi in quanto revocati o mai occupati, e quindi sempre assegnati ad operatori itineranti.

    AUTOGESTIONE DELLE AREE E ARTICOLAZIONE DEGLI ORARI
    L'autogestione delle aree, e quindi la necessaria aggregazione delle imprese su area pubblica, può rappresentare davvero una prospettiva importante, e forse anche strategica per il futuro. Gestire un'area e aggregare le imprese, non significa solo curare l'occupazione del suolo pubblico, ma gestire un plateatico di diverse aziende con un programma, un progetto e delle scelte unitarie, che possano garantire significativi risparmi sui costi e gestione diretta di alcuni servizi, con relativa attuazione di azioni e interventi necessari al mercato. Gestire un'area da parte di un consorzio di operatori significa a tutti gli effetti costituire un soggetto imprenditoriale, che si occupi della gestione e della promozione dell'area. Deve essere però chiaro che l'aggregazione che scaturisce per la gestione di un mercato opera in quella specifica realtà, con il fine unico di gestire, promuovere e sviluppare quella realtà in quel luogo, e non divenire un soggetto imprenditoriale che agisce in altre realtà del territorio, divenendo da soggetto localmente definito ad elemento di contrasto e contrapposizione con altre realtà.

    IL COMMERCIO SU AREA PUBBLICA NEI CENTRI STORICI
    Da sempre il commercio su area pubblica ha convissuto nei più importanti centri storici con i principali monumenti del nostro paese, ed anzi ha rappresentato in queste realtà un elemento di ricchezza non solo economica ma anche culturale e di integrazione fra i vari popoli.
    Ormai da diverso tempo stiamo però assistendo all'affermarsi di una linea di pensiero che vede in queste attività un disturbo ed un elemento di degrado delle nostre città.
    Dobbiamo riaffermare con forza la dignità di essere operatori su area pubblica anche i luoghi importanti e particolari, non possiamo accettare che una visione puramente estetica delle città metta in discussione centinaia di posti di lavoro, che si continui a tutti i livelli ad usare argomenti demagogici ed a stravolgere la realtà delle cose per sostenere idee e azioni inaccettabili.

    INIZIATIVE PROMOZIONALI E SINERGIE CON CENTRI COMMERCIALI NATURALI
    Il commercio su area pubblica ha bisogno di programmazione e regole certe, che ne garantiscono come in altri comparti la dignità e la certezza di non essere un settore attraverso il quale si possa speculare liberamente. Il nostro lavoro non può essere un accessorio da usare quando fa comodo, a costo zero, per organizzare le iniziative più disparate.
    E proprio nell'ottica di qualificare la promozione dell'ambulantato il ruolo che riveste nei territori e la sua identità di impresa
    Da alcuni anni a questa parte il fenomeno delle iniziative promozionali sta divenendo una realtà sempre più importante, e troppo spesso va al di là dello spirito con cui era nato. Stiamo assistendo ad una proliferazione di eventi, non sempre controllati e gestiti delle Associazioni di categoria, che rischiano di dequalificare il settore, e di dare impulso a quelle tendenza alla deregolamentazione che troppo spesso ed in maniera strumentale viene spacciata come libertà di fare impresa. Oltre agli appuntamenti ormai consolidati, ed anche ad occasioni di promozione reale, stanno moltiplicandosi una serie di eventi gestiti molto spesso da soggetti privati che non coinvolgono le aziende più strutturate, ma danno luogo ad iniziative forse pittoresche e folkloristiche, ma sicuramente non qualificate, nelle quali l'improvvisazione ed il mancato rispetto delle regole regnano sovrani.
    un intervento legislativo è auspicabile per regolamentare in modo uniforme su tutto il nostro territorio le varie manifestazioni denominate "mercatini", "arte e ingegno", "mostra scambio" e altro ancora, che da eventi una tantum stanno divenendo vere e proprie attività imprenditoriali, equiparate ai mercati regolari senza averne i requisiti, autorizzate ed organizzate in modo a dir poco discutibile.

      La data/ora di oggi è Ven 29 Mar 2024 - 9:37